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ultima battaglia templari

L’ultima battaglia dei templari

Agosto 1179. Al Guado di Giacobbe un manipolo scelto dell’Ordine dei cavalieri templari sta costruendo una mastodontica fortezza. Qui un fiume strategico attraversa il cuore della Terra Santa. Saladino, il grande condottiero musulmano, indignato, ordina l’attacco: è una carneficina. Di recente, tra le rovine del castello, un team di archeologi ha scoperto i resti dei crociati brutalmente uccisi. Testimonianze del massacro che, secondo la leggenda, ha segnato l’inizio della fine dell’Ordine dei cavalieri templari.

Sul luogo dello scontro che ha fatto epoca

Una brulla collina lungo il fiume Giordano 160 chilometri a nord di Gerusalemme. Testi musulmani di epoca medievale parlano di 800 soldati cristiani morti in sei giorni di feroci combattimenti. Per i ricercatori la prova di questo bagno di sangue è sepolta sotto le antiche rovine del castello al Guado di Giacobbe. Dopo 14 anni di scavi, il campo di battaglia ha iniziato a svelare alcuni dei suoi macabri segreti. Netta LevTov Gitana è una bioantropologa: Questo luogo è stato teatro di scontri violenti e sanguinosi con moltissime vittime. I reperti vengono analizzati in un laboratorio a ovest di Gerusalemme. Sui resti ci sono enormi ferite, compatibili con violenti colpi inferti di taglio. Sono numerosi i crani aperti, con fratture anche molto profonde.

In alcuni casi mancano interi pezzi, in altri ci sono tagli molto marcati. Evidentemente il modo di combattere all’epoca consisteva nel colpire e colpire ancora, con armi pesanti, continuando senza sosta fino a quando l’avversario non era a terra. La catastrofe è arrivata all’improvviso. Qualcosa di paragonabile a Pompei. È come una fotografia di quell’evento fermo nel tempo. Basandosi sulle dettagliate cronache musulmane, l’archeologo Ronnie Ellenbloom dirige da oltre 10 anni la campagna di scavi al Guado di Giacobbe. Si tratta di uno dei siti archeologici più ricchi di tutto il Medio Oriente.

All’esperta di armi Santi Kate Raphael si devono alcune importanti scoperte: spade, punte di frecce, lance. Queste sono le armi da combattimento ravvicinato che abbiamo trovato dentro il perimetro della fortezza. Fino al rinvenimento di numerosi scheletri, le reali dimensioni della battaglia erano a lungo rimaste avvolte nel mistero. Il solo modo per capire ciò che è accaduto ai Templari, è riportare alla luce i loro resti. Dopo settimane di duro lavoro sotto il sole rovente, i ricercatori hanno iniziato a sentire la presenza dei cavalieri sepolti qui. È come essere con loro e sentirne le grida.

Difesa a oltranza

A storia della caduta dei Cavalieri templari inizia ottant’anni prima della battaglia del Guado di Giacobbe, dopo la riconquista di Gerusalemme strappata ai musulmani nella prima crociata. Per i cristiani è un successo incredibile, quasi miracoloso. Contro ogni previsione, riescono ad arrivare in Terra Santa e a riprendersi Gerusalemme. Ma ora la regione deve essere difesa dai prevedibili contrattacchi dei musulmani. I Templari sono ufficialmente riconosciuti nel 1129 come un umile ordine di monaci guerrieri.

Prendono voti di povertà e castità, e rispondono solo al papa. Istituiscono il loro quartier generale sul Monte del tempio, a Gerusalemme, in cima a uno dei luoghi più sacri e ricchi di storia. Era in un’area dove i crociati ritenevano fosse il tempio di Salomone. Qui i Templari avevano i loro alloggiamenti. È da questo luogo che prendono il nome di Ordine del tempio. Devono proteggere i viaggiatori cristiani dalle incursioni dei musulmani lungo le vie che conducono a Gerusalemme. Malgrado la loro presenza, però, cristiani e musulmani intraprendono in quel periodo una fitta rete di relazioni diplomatiche.